giovedì 1 maggio 2008

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I redditi online. Una battaglia che deve essere fatta propria dal partito democratico

Il Garante ha detto stop. Gli elenchi con le dichiarazioni dei redditi di tutti i cittadini, divisi regione per regione e messi online dalla Agenzia della entrate sono una violazione della privacy.L'Agenzia delle Entrate aveva messo sul suo sito le dichiarazioni dei redditi 2005 di tutti contribuenti italiani così come previsto, ha spiegato, dalla stessa Autorità garante della privacy. I server sono subito saltati, il sito irraggiungibile. Ed è scoppiata la polemica politica. Il ministro Visco: "Non vedo problemi"; i consumatori: "Violata la privacy". Il comico blogger Beppe Grillo parla di "colonna infame e di un "favore che il governo ha fatto alla criminalità". Fino ad oggi le dichiarazioni potevano essere consultate soltanto presso i comuni.
Un sondaggio online fatto dal Corriere della Sera dà però ragione a Visco. Sono d'accordo con lui, nel momento in cui scrivo, più del 53% dei votanti. Questi dati a chi fanno veramente paura? Non certo alle persone che vivono onestamente del loro lavoro e che dichiarano tutto quello che guadagnano, anche perché se hanno un reddito fisso non possono farne a meno. Coloro che sono stati traumatizzati da questa decisione sono stati sopratutto gli evasori fiscali. Magari fanno vita da nababbi e dichiarano una miseria. Se i dati venissero messi in rete perderebbero ovviamente la faccia di onorabilità che spesso ostentano.
Credo che il centrosinistra se vuole riprendersi rapidamente dalla sconfitta debba ascoltare di più il popolo. Quando dico popolo non penso all'intellettuale impegnato ma alle pulsioni di pancia del cittadino medio. Alemanno c'è riuscito con i rom a Roma perché il PD non deve fare altrettanto? Sfruttando ovviamente altre tematiche. La perdita di stima nella classe politica è un fatto eclatante. Tutto ciò che serve per diminuire l'influenza e l'appetito della casta viene visto con favore. Insieme quindi a battaglie scontate come la diminuzione dei parlamentari e magari la soppressione di una Camera e delle province bisogna distillare altri temi che possano avere la loro presa. Questo secondo me è uno che colpisce nel segno. Berlusconi ha detto in campagna elettorale che limiterà le intercettazioni telefoniche. La maggior parte dei cittadini non hanno nulla da temere da nessun tipo di intercettazione. Sono gli appartenenti alla casta che le temono perché così vengono pubblicamente messi alla berlina nella loro miseria umana. Questo potrebbe essere un altro tema su cui combattere una battaglia "popolare". Non bisogna fare come nel 2006 quando fu fatto l'indulto contro il parere del 90% delle persone. Nel luglio di quell'anno il gradimento del governo era del 68%. Fatto l'indulto il gradimento è precipitato e non si è più rialzato.
Vorrei finire però con una domanda retorica. Questi dirigenti sono in grado di intercettare ed elaborare queste tematiche? Oppure vale ancora il celebre motto di Nanni Moretti "Con questi dirigenti non vinceremo mai!".

3 commenti:

  1. Ho votato Lega.
    Sono questa volta d'accordo con Visco, gli onesti non hanno nulla da temere dalla pubblicazione delle loro dichiarazioni (i rapitori hanno altri canali).
    In paesi civili si è orgogliosi del reddito raggiunto onestamente e del conseguente contributo (tasse) versato per il benessere della comunità.

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  2. Sono d'accordo con Visco: online i redditi!

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  3. Finalmente commenti unanimemente convergenti...

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