Le nuove linee guida alla legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita sono una realtà. Il decreto del ministro della Salute Livia Turco, firmato lo scorso 11 aprile, esce oggi sulla Gazzetta Ufficiale. Tra le novità più salienti, rispetto al vecchio testo, il fatto che sono stati eliminati i commi che vietavano la diagnosi preimpianto, dopo le recenti sentenze di diversi tribunali e in particolare di quella del Tar Lazio dell'ottobre 2007.
Il ministro della Salute Livia Turco ha spiegato che: "Queste nuove linee guida sono il frutto di un lavoro rigoroso finalizzato a due precisi obiettivi: la piena e corretta applicazione della legge 40 e la necessità di fornire idonee e puntuali indicazioni agli operatori sanitari alla luce delle nuove risultanze cliniche e del mutato quadro di riferimento giuridico scaturito da ripetuti interventi della magistratura sulle precedenti direttive. Sono convinta che il decreto oggi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale abbia centrato questi due scopi". Il ministro ha anche precisato che che il provvedimento é stato recepito, come previsto dalla legge, con l'aiuto dell'Istituto Superiore di Sanità e il parere del Consiglio Superiore di Sanità con tutte le indicazioni contenute.
In particolare, Livia Turco ha voluto aggiungere che le indicazioni per ampliare la possibilità di ricorrere alla fecondazione assistita comprenderanno anche quei soggetti sieropositivi a virus di malattie sessualmente trasmissibili, per i quali é stato riconosciuto uno stato di infertilità "di fatto" e che da oggi potranno, se lo vorranno, avere dei figli senza correre il rischio di infettare la partner e il nascituro stesso. "E abbiamo altresì accordato - ha aggiunto - le indicazioni a implementare il sostegno psicologico alle donne e alle coppie che accedono alle tecniche di procreazione assistita, durante tutto il percorso assistenziale, prima, durante e dopo l'effettuazione delle tecniche o anche a seguito del fallimento delle stesse".
Il ministro auspica che nel campo della fecondazione assistita si recuperi maggiore serenità e fiducia nei confronti della comunità scientifica e degli operatori, affidando loro l'approfondimento necessario sulla complessità dei temi relativi all'accuratezza e affidabilità delle indagini diagnostiche genetiche nell'ambito della procreazione e della medicina prenatale. Per la Turco, infatti, "solo una responsabile autonomia della comunità scientifica può valutare, caso per caso, le soluzioni e i percorsi diagnostici, clinici e terapeutici più idonei per garantire il pieno rispetto dei principi costituzionali del diritto alla salute, della dignità della persona e della tutela della vita".
(Fonte - Repubblica) La parabola del governo Prodi si conclude almeno con una cosa di sinistra! Non solo è un provvedimento doveroso e popolare, nel senso che è appoggiato sicuramente dalla stragrande maggioranza dell'opinione pubblica. Peccato che le cose popolari le stiano facendo adesso, mentre quelle assolutamente folli (vedi l'indulto) e invise a tutti le hanno colpevolmente fatte senza pensarci.
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