sabato 12 aprile 2008

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Poesia dedicata al Cavaliere di Arcore in quartine endecasillabe

A SILVIO

Silvio rimembri ancor quando cassetta
desti a Fede da mostrare ai fessi,
avevi con te Martino e Brunetta
eri pieno di debiti e processi;

della macchina da guerra di Occhetto
tu ne facesti un sol grande boccone
ma Bossi ti tradì da gran furbetto
e Dini ti sfrattò dal Palazzone.

Usando però la tua bravura
portasti la nazione alla rovina
per te quelli eran tempi di iattura
con Prodi che trovò la medicina

per entrare nell'euro per primi
mentre tu ti rodevi sotto sotto
e i magistrati che tu disistimi
incalzavan e tu parevi cotto.

Però vincesti contro il bel Rutelli
e prendesti Tremonti nel governo
che parlò del buco e dei fardelli;
e con Casini e Fini a far da perno

facesti ad personam le tue leggi
per impedir di esser processato
ma pur con gran maggioranza di seggi
nulla facesti per esser ricordato.

Rivinse Prodi insieme a Bertinotti
Boselli, Diliberto, Pecoraro,
Mastella, Dini e altri fessacchiotti
in un coacervo davvero raro

che si beccaron fin dal primo giorno
bisticciando tra lor con gran desìo
che sembrava di essere in un forno
a sentir del pop-corn lo scoppiettio.

Adesso con Veltroni è la tenzone,
definito gran comunicatore,
lui sa suonar ben la sua canzone
e tu sei in ribasso come attore.

Silvio tu parli come fossi un tuono
in fondo però so che sei un buono;
ti prego lascia vincere Veltroni
è l'ora che ti tolga dai coglioni.

Parsifal32

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