«Dall´autonomia e la libertà di informazione, a partire dall'indipendenza della Rai – come ha detto il segretario del Pd Walter Veltroni – vedremo subito se il dialogo è vero». Ma il banco di prova già vacilla. A una settimana dall´entrata in carica del nuovo governo sono già tre i capitoli aperti sull´informazione. Primo, l´AnnoZero di Michele Santoro, che ad ogni puntata saluta i telespettatori come se fosse l´ultima e che dopo quella dedicata al V-Day2, in cui Beppe Grillo ha attaccato il Capo dello Stato e l'oncologo Veronesi, rischia grosso. Poi, Fabio Fazio e il suo Che tempo che fa, colpevole di aver ospitato le verità di Marco Travaglio sulle frequentazioni mafiose del presidente del Senato Schifani. E ora, ci mancava il Tg3, che a partire dalla prossima stagione potrebbe vedere ridotti, e di molto, i suoi spazi nel palinsesto.
Le prime due vicende, quelle di Fazio e Santoro, sono da mercoledì sotto la lente d´ingrandimento dell´Autorità garante per le Telecomunicazioni: con 6 voti a favore (tra cui quello del presidente Calabrò) e tre contrari, infatti, l´Agcom ha deciso di aprire un´istruttoria nei confronti della Rai. La tv pubblica avrà ora un mese di tempo per presentare le sue controdeduzioni e dimostrare così di non aver violato né «i diritti fondamentali della persona» né «i compiti del servizio pubblico».
Ma intanto si apre un´altra vertenza. È quella del comitato di redazione del Tg3 preoccupato perché il Cda Rai pare intenzionato a cancellare dal palinsesto «gli spazi di informazione del Tg3 nella seconda serata». Dunque, sembrerebbe, via pure Primo Piano. I giornalisti del Tg3 incontreranno l´azienda mercoledì 21 maggio e ribadiranno «la netta opposizione a qualsiasi compressione o spostamento di spazi editoriali della testata». E se andrà male, hanno già annunciato tre giorni di sciopero.
Fonte - L'Unità
mercoledì 14 maggio 2008
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Berlusconi vuole il dialogo a cominciare dalla Rai. Intanto si comincia a ridurre gli spazi del TG3.
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