Dalla Padania online estraggo questa lettera inviata da un lettore toscano che adesso abita in Liguria. Ecco il link ed ecco la lettera:
Sono un toscano che da quindici anni vive in Liguria, da qualche anno in provincia di Imperia. Voto Lega Nord dal ’92, quando stavo ancora in Toscana, e sono molto deluso del fatto che nella mia regione la Lega abbia preso solo l’1,9%, superata persino dalle Marche.
Penso che ci sia stato un problema di propaganda o comunicazione, forse non è stato gradito un candidato delle Marche. (Non so che problemi ci sono stati, dato che ormai vado in Toscana solo un paio di volte all’anno, per qualche giorno di vacanza.) Ma le potenzialità della Toscana sono più alte, mi ricordo che nel ’92 prendemmo un 4%, con due deputati, Fragassi e Mancini.
Prego quindi i vertici della Lega di non demordere e impegnarsi ancora per la propaganda in questa estesa regione, o, grazie a sindaci idioti di sinistra e banche tipo Monte dei Paschi di Siena, rischia di diventare “Toscanistan” (quando andrò in pensione mi piacerebbe ritornarci).
Anch'io sono un toscano. Però la penso esattamente all'opposto del lettore della Padania; dirò di più sono orgoglioso che nella mia regione questo tipo di propaganda abbia attecchito meno che da altre parti. Firenze , la città del Rinascimento e capitale dell'umanesimo, percorsa dalle ronde padane mi procura angoscia solo a pensarci. Questo non significa però abbassare la guardia con la scusa "tanto da noi non sfonderanno mai". Sarebbe sbagliatissimo. Anche nella mia regione e nella mia città ci sono le stesse tematiche che in altre grandi città metropolitane. C'è un proliferare incontrollato di campi rom, una criminalità che viene definita micro ma che micro non è soprattutto per chi la subisce, uno scollamento con la politica in generale ed i politici in particolare, un masochismo del non decidere, la convinzione che lo stato non faccia altro che chiedere ai soliti fessi; c'è pure un diffuso senso negativo verso le regioni del sud; quel che accade in Campania con i rifiuti in fondo se la sono voluta, da qualche parte dovevano pure decidere di metterli! Per adesso queste problematiche e questi sentimenti sono rimasti incanalati in un ottica di risposte razionali. Spero che sia così anche in futuro. Spero che il lettore della Padania quando andrà in pensione, se deciderà di tornare in Toscana, possa trovare una regione degna della Storia che l'ha attraversata.
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