Oggi come oggi, prima di far cadere il governo Prodi, ci penserei due volte sopra, anzi dieci volte probabilmente. Faccio questa valutazione senza dimenticare le condizioni assolutamente drammatiche in cui si e' determinato l'arresto di mia moglie e ricordando che i miei voti in parlamento non erano determinanti per fare cadere il governo Prodi''. Lo ha dichiarato Clemente Mastella, in un'intervista rilasciata a Klaus Davi. Se c'è una cosa positiva in queste elezioni è che ci siamo levati dalle scatole Mastella, non so per quanto, e le sue tardive considerazioni mi lasciano indifferente. Certo a ripensarci il buon Clemente è stato proprio un fesso. Era ministro, qualunque cosa che chiedeva gliela concedevano se no faceva cadere il governo (vedi il dietrofront sui DICO), la moglie ben asseggiolata nel cosiglio regionale campano quando da un giorno all'altro senza dare una motivazione valida ha fatto cadere il governo. Adesso si trova con un pugno di mosche in mano, lui non ricandidato, il suo partito personale che si sfalda; un suo ex amico ha detto che si tratta del caso di "suicidio politico" più imponente della storia, forse ha esagerato ma neanche tanto, e dire che è sempre passato per essere una mente machiavellica. Dovrebbero dargli il premio come "fesso dell'anno". E dire che aveva pure una carta firmata da Berlusconi! Almeno fosse andato dal notaio come fece a suo tempo Bossi.
giovedì 13 marzo 2008
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A Mastella il premio fesso dell'anno
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