Quello che sta accadendo ad Alitalia in questi giorni è sconcertante. Sono dodici anni che è in perdita ma nessuno ha mai fatto nulla per evitarne il fallimento. Il governo Prodi, ancora in carica ma solo per l'ordinaria amministrazione, aveva finalmente deciso di cederla perché l'alternativa era la liquidazione. L'unica offerta seria, la definizione è di Padoa-Schioppa, è giunta da Air France che però ha posto delle condizioni, ovviamente nessuno ti regala niente. La condizione meno accetabile per i sindacati è il ridimensionamento di Malpensa. Ed ecco che qui presumibilmente entra in scena Bossi che si proclama da sempre paladino del Nord e che manda "il primo diktat" a Berlusconi, la definizione è di Casini. "Malpensa non può essere toccato" soprattutto in campagna elettorale. Che fa allora il cavaliere di Arcore? Si inventa una fantomatica cordata con Banca Intesa della quale farebbe parte lui stesso, pardon i suoi figli. Il fatto è che Berlusconi su Alitalia ha cambiato clamorosamente idea da tre giorni a questa parte. Perché sino a tre giorni fa diceva che andava bene Air France e aveva mandato i suoi uomini ad un incontro con il governo dando il via libera. Ieri ha detto esattamente il contrario, Bossi deve essere tacitato. Casini ha aggiunto "La Lega avrà la golden share del prossimo Parlamento: sarà la forza determinante e quando dirà no, Berlusconi dovrà chinare il capo".
"C'è un'offerta di Air France che, per quanto onerosa, evita la chiusura di Alitalia. Non piace? Si avanzino altre proposte, ma subito però, perché tra una settimana non ci saranno più né Air France né altri. Soprattutto non ci sarà più Alitalia". Lo ha affermato Piero Fassino.
Berlusconi ha detto di aver chiesto a Prodi un prestito ponte. Ma il governo non si doveva limitare all'ordinaria amministrazione? Una cosa finalmente sensata l'ha detta Franceschini:
-"Se ci fosse una operazione italiana seria, non che mette una pezza o rinvia un problema, si può vedere, finora non c'è stata. Ma non deve essere una cosa pre-elettoralistica per poi ottenere di nuovo un intervento con risorse pubbliche solo per rinviare il problema". Finora non c'è stata ma Berlusconi vuol far credere che che ci sarà e che sarà merito suo. Il tutto sulle spalle dei lavoratori.
giovedì 20 marzo 2008
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Berlusconi si fa propaganda sulla pelle dei lavoratori di Alitalia e di Malpensa
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