giovedì 28 febbraio 2008

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Gay, Vallette, Condannati. E' iniziato il festival delle candidature

L'Arcigay comunica:
Nessun leader di Arcigay è stato candidato in qualsivoglia lista elettorale per le prossime elezioni politiche: lo precisa il segretario nazionale dell'associazione, Riccardo Gottardi, alla luce delle notizie riguardanti presunte candidature, e in particolare quella del presidente nazionale Aurelio Mancuso da parte della Sinistra Arcobaleno. Arcigay sottolinea inoltre che "le operazioni giornalistiche e le dichiarazioni di esponenti del PD che accreditano candidature del movimento sono assolutamente inconsistenti. Si tratta di nomi di facciata, che sono rappresentativi solo di se stessi".
I berlusconiani incredibile a dirlo stanno inondando il sito del Pdl con questa richiesta:
No veline e starlette: nelle liste del pdl servono più lavoratori veri, magari anche qualche disoccupato. Il popolo di Fi si rivolge a Silvio Berlusconi attraverso lo "spazio azzurro" e muove un appunto al cavaliere: il pdl "coinvolge gli elettori solo per la scelta del nome o il programma ma non per le candidature".
Intanto l'Idv comunica che non ci sarà nessun condannato nelle loro liste ma questo lo avevano già detto così come l'aveva già detto il PD.
E' mai possibile che in Italia non esista un metodo di selezione della classe dirigente degno di questo nome? Innanzitutto ci dovrebbero essere delle esclusioni a prescindere come quelle dei condannati ma non solo, perché credo che se uno è indagato per un fatto grave debba pensare ai suoi problemi e non essere candidato al parlamento. Adesso poi qual'è la caratteristica che deve avere il candidato? Solo una quella di portare voti o attraverso una sua personale rete clientelare o perché personaggio nel quale gli elettori possano, non tanto identificarsi, quanto vederlo come il simbolo di un mondo che gli è vicino o comunque al quale anelano. Ecco quindi le candidature di personaggi televisivi, starlette di seconda fascia che non si sa bene con quale competenza opereranno; addirittura persone coinvolte in qualche scandalo quindi diventate famose e, per questo ritenute in grado di intercettare voti.
La legge elettorale è purtroppo pessima e non lascia margini di manovra; credo però che il metodo usato, sia pure parzialmente dal PD, quello delle primarie locali (le cosiddette primariette) per scegliere i candidati sia un inizio che spero prenda corpo sempre di più. Penso che il sistema migliore sia quello di avere dei piccoli collegi nel quale si elegge un solo rappresentante che poi finisce per rappresentare tutto il territorio. Se non altro ci sarebbe un calo notevole delle spese elettorali. Purtroppo ci dobbiamo tenere il Porcellum.

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