Vi ricordate quando si insediò il governo di centrosinistra e la gestione dell'economia e quindi anche della macchina per reprimere l'evasione fiscale fu messa nelle mani di Visco? Ci fu un'impennata del gettito tributario ben aldilà della crescita (modesta) del PIL e dell'inflazione.
Quel comportamento virtuoso dei contribuenti fu dettato chiaramente dalla percezione che era finito il tempo dei condoni e che adesso si facevano le cose più seriamente. Tutto ciò portò, come vi ricorderete, alla creazione di numerosi tesoretti che semestralmente venivano distribuiti ai cittadini sotto forma di maggiori servizi o usati per abbattere il debito pubblico ereditato dal governo Berlusconi bis. Adesso sta succedendo esattamente il contrario. E' stato lo stesso Berlusconi a rivelarlo in un'intervista al TG4 (e a chi se no!): "il PIL è fermo ed il gettito IVA è diminuito del 7% rispetto ai mesi precedenti". Bisogna interpretare queste dichiarazioni ed estrapolarne il loro vero significato.
Pure all'epoca del governo Prodi il PIL che non è che corresse poi tanto; in presenza di un inflazione al 2,8% e di una crescita del PIL di poco sotto il 2%, il gettito IVA crebbe del 15%. Se i cittadini avessero continuato a pagare l'IVA come ai tempi di Tremonti il gettito sarebbe dovuto aumentare solo del 4,8% (crescita del PIL 2% più inflazione 2,8%) invece ci fu un aumento nettamente superiore. La differenza in positivo per le casse dello stato fu di circa il 10% (15% effettivo meno 4,8% previsto). Adesso considerando una crescita zero, come detto da Berlusconi, il gettito IVA sarebbe comunque dovuto aumentare del tasso di inflazione che è oltre il 4%, invece c'è una decrescita del 7%. In termini reali si assiste ad un crollo dell'11% (4 dell'inflazione più 7 della diminuzione) che è praticamente lo stesso dato ma di segno opposto a quello che capitò col governo Prodi.
Durante i due anni precedenti quel 11% in più di gettito IVA in termini reali unito ad un aumento del gettito di altre imposte fu una vera manna per le esauste finanze dello Stato adesso i contribuenti che si erano convinti a ritornare nella legalità se ne sono nuovamente allontanati.
Certamente si assisterà nei prossimi mesi alla solita campagna televisiva a reti unificate di disinformazione dando la colpa di questo insuccesso al precedente governo; d'altra parte gli anni scorsi fu orchestrata un'analoga campagna per far credere ai cittadini che i tesoretti erano merito delle politiche di Tremonti!
Coloro che hanno votato per questa maggioranza forse non si rendono neppure conto dell'enorme danno economico che viene fatto alla collettività perché questi mancati introiti dovranno in qualche modo essere bilanciati e già si parla di "tagli di spesa".
Antonio Fazio, ex governatore della Banca d'Italia, personaggio ambiguo e certo non limpido, in un raro momento di sincerità aveva parlato di Tremonti come di "un commercialista specializzato in paradisi fiscali", definizione evidentemente condivisa anche da molti contribuenti che si sentono nuovamente al sicuro da accertamenti tributari e, se anche ci fossero, un bel condono non si nega a nessuno.
domenica 3 agosto 2008
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L'effetto Berlusconi -Tremonti sui conti. Crolla il gettito IVA.
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