lunedì 9 giugno 2008

0

La legge sul divieto di intercettazione sarà per la destra ciò che è stato l'indulto per la sinistra.

Vi ricordate il luglio del 2006? Il governo Prodi dopo i primi provvedimenti molto popolari come le liberalizazioni aveva il vento in poppa ed un gradimento del 68% dei cittadini; poi venne Mastella che, prima si mise di traverso sulle liberalizzazioni di Bersani, e poi completò l'opera con quella sciagura che fu l'indulto.
Adesso Berlusconi si è messo in testa addirittura di vietare le intercettazioni telefoniche, badate bene, non la pubblicazione ma addirittura la loro effettuazione; con l'eccezione dei reati per mafia e terrorismo (bontà sua!).
E' evidente che questo provvedimento, se attuato, è estremamente impopolare. Pensate che non potrebbero più essere intercettati i pedofili nelle loro conversazioni tramite telefono o anche internet, rimangono fuori reati gravissimi come l'omicidio, lo stupro, la rapina, il sequestro di persona e naturalmente la corruzione.
Forse è proprio per questo che Berlusconi si da tanto da fare per far passare il provvedimento. Ci deve essere qualcosa che lo angustia a tal punto da sfidare il malcontento dell'opinione pubblica. Qui naturalmente si possono fare varie ipotesi ma a questo punto sembra assodato che le sue vicende giudiziarie sono ben lungi da essere concluse. Altrimenti non se la prenderebbe così di petto. Di Pietro ha annunciato addirittura un referendum abrogrativo.
L'approvazione dell'indulto fu per il centrosinistra l'inizio della fine perché il provvedimento era altamente impopolare. Dai sondaggi online e da quelli più scientifici si ricava però che lo è anche un provvedimento di questo tipo. Qualcuno nella maggioranza che ha più il polso della situazione come la Lega lo ha capito. Berlusconi direrà dritto come fecero Prodi e Mastella? Sotto certi aspetti me lo auguro perché per lui potrebbe essere l'inizio della fine.

0 commenti:

Posta un commento