martedì 17 giugno 2008

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"Iddu pensa sulu a iddu". Fenomenologia di Berlusconi.

Ormai anche per i più accesi sostenitori del Cavaliere non dovrebbero esserci più dubbi. Al primo posto della sua attività politica, sia di governo o di opposizione, c'è solo una cosa: il suo interesse personale. Nel momento in cui i cittadini chiedono, giustamente, maggiore sicurezza nelle città e non solo Berlusconi ha la spudoratezza di far mettere due emendamenti nel pacchetto approvato dal CdM che lo riguardano direttamente. In sostanza il loro effetto è quello di bloccare per un anno i procedimenti per i reati "meno gravi"; naturalmente la corruzione in atti giudiziari che lo riguarda direttamente non è tra questi! L'ANM non usa mezze misure e afferma in una nota che «bisogna anche tutelate le legittime aspettative delle persone offese che chiedono giustizia per reati che vengono considerati subalterni ad altri».
Berlusconi non si ferma qui, come è suo solito rilancia; in una lettera a Schifani dice che vuole riproporre il lodo che prende il suo nome e che sospende i processi per le più alte cariche dello Stato. Una delle emergenze maggiori del nostro Paese è l'assoluta incertezza della pena anzi si potrebbe dire la certezza che se uno ha buoni avvocati non va in carcere per reati non di sangue. Quindi proliferano corruzione, truffa, concussione, insomma tutti quei reati da colletti bianchi che invece in altri paesi (vedi gli USA) vengono puniti direttamente.
I mafiosi che da sempre si sono sentiti in sintonia con Berlusconi, se non altro per le comuni frequentazioni, vedi Dell'Utri e Mangano, già nel 2002 avevano capito la natura del caimano di Arcore. A tal proposito forse vale la pena rileggersi un articolo di quel periodo quando i mafiosi che non avevano avuto le leggi che si aspettavano coniarono la frase divenuta celebre

Iddu pensa solo a iddu
Se si fa l'elenco di tutte le leggi ad personam che ha fatto approvare c'è da pensare che non ha fatto altro che questo nella sua attività politica:
* la depenalizzazione del falso in bilancio
* la legge sulle rogatorie
* l'introduzione del divieto di sottoporre a processo delle cinque più alte cariche dello Stato tra le quali il presidente del Consiglio in carica (lodo Schifani)
* la "legge Cirami" sul legittimo sospetto
* la riduzione della prescrizione (che cancellava gran parte dei fatti oggetto di contestazione nel processo sui diritti TV verso Berlusconi)
* l'estensione del condono edilizio alle zone protette (comprensiva la villa "La Certosa" di proprietà di Berlusconi)
* il ricorso del governo contro la legge della regione Sardegna al divieto di costruire a meno di due chilometri dalle coste (che bloccava, tra l'altro, l'edificazione di "Costa Turchese", insediamento di 250.000 metri cubi della Edilizia Alta Italia di Marina Berlusconi)
* la modifica del Piano di assetto idrogeologico (PAI) dell'Autorità di bacino del fiume Po che permette la permanenza de "la Cascinazza" (estensione di oltre 500.000 metri quadrati) di proprietà della IEI di Paolo Berlusconi[11]
* l'introduzione dell'inappellabilità da parte del pubblico ministero per le sole sentenze di proscioglimento (in questo modo il PM non avrebbe potuto fare appello contro un'assoluzione di Berlusconi in un processo)
* la legge Gasparri sul riordino del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni (qui non occorrono spiegazioni
* la norma transitoria della Legge 90/2004 che consentì a Gabriele Albertini, sindaco di Milano non più rieleggibile, di essere candidato alle elezioni europee senza dover dare le dimissioni da sindaco.
Alcuni esperti di diritto hanno anche definito "legge ad coalitionem" la legge elettorale del 2006 che, data la morfologia delle formazioni politiche all'atto delle elezioni governative, si riteneva dovesse permettere ai partiti della coalizione di centrodestra di ottenere un numero di seggi fortemente superiore rispetto a quanto sarebbe avvenuto con la precedente normativa, ma che in realtà non ha avuto altro effetto se non quello di alimentare la disgregazione.
Io non sono geneticamente di sinistra: ho una formazione culturale scientifica quindi sono portato ad affrontare i problemi in modo pragmatico senza farmi condizionare da ideologie. Sull'etica però non transigo: in politica non si scende come ha fatto Berlusconi ma si deve salire perché per chi lo fa deve essere come una specie di volontariato, si deve mettere al servizio del bene comune ed, in buona fede, cercare di ottenerlo.

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