venerdì 30 maggio 2008

0

Stretta sulle intercettazioni telefoniche.

Berlusconi aveva promesso una legge per impedire le intercettazioni telefoniche (escluso i reati per terrorismo e mafia). Quindi bisognerebbe spiegare perché non potrebbero essere usate nei casi di stupro, pedofilia, rapina, corruzione e chi ne ha più ne metta. Mastella nella passata legislatura aveva presentato una legge sulla stessa materia che era stata votata quasi all'unanimità, ma al Cavaliere non basta e insieme al suo fido Alfano (o a Ghedini che viene indicato come il vero ministro della Giustizia) sta preparando delle norme che impediranno la pubblicazione di intercettazioni grazie a multe milionarie e carcere. Pensate un po' come cambierebbero le cose. Non avremmo saputo niente di Moggi e del suo sistema di potere; le "avventure" di Vittorio Emanuele ci sarebbero rimaste ignote così come le piroette dei furbetti del quartierino. La cosa non è grave per i giornalisti. Chi si occupa di cronaca giudiziaria o di giornalismo d'inchiesta vivrà benissimo scrivendo d'altro: magari di gastronomia o di scienza. È grave invece per gli elettori. Da una parte verrà di fatto impedito il potere di controllo dell'opinione pubblica sull'attività della magistratura. Se gli atti sulla base dei quali sono state arrestate delle persone non possono essere consultati chi mai potrà fondatamente esercitare il proprio diritto di critica sulle scelte di un giudice? Dall'altra i cittadini non potranno più venire a conoscenza di tutta un serie di comportamenti tenuti dagli eletti che magari non hanno rilevanza penale, ma che certamente sono rilevanti dal punto di vista politico. Marco Travaglio sul suo blog fa l'esempio di Mirello Crisafulli, il parlamentare del Pd protagonista di un'indagine (poi archiviata), nata da un'intercettazione ambientale (con relativo filmato) di un colloquio tra lui e un capomafia. Con le nuove norme di quei fatti non potrà più parlare nessuno. La tecnica insomma sarà un po' quella utilizzata in Campania dai funzionari dell'alto commissariato rifiuti. Lì, come hanno dimostrato proprio le intercettazioni telefoniche contenute nell'ordinanza di custodia cautelare spiccata contro di loro, si piazzava nelle discariche spazzatura non trattata e pericolosa sotto un velo di monnezza resa inerte e profumata con vari additivi chimici. Così i cittadini non si accorgevano di nulla e potevano pensare che i tecnici stessero davvero lavorando per risolvere il problema. Purtroppo i più smaliziati già sospettavano che questo governo se la prenderà solo con un certo tipo di criminali, tenendo al riparo da vicende giudiziarie quelli che sono organici al loro sistema di potere. Non solo al riparo dai magistrati ma anche dall'opinione pubblica che svolge il ruolo di controllo proprio attraverso l'informazione. Informazione che verrà presumibilmente negata.
(Articolo ispirato a delle riflessioni di Marco Travaglio)

0 commenti:

Posta un commento