mercoledì 7 maggio 2008

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Rizzo e Stella dopo "La Casta" ecco "La Deriva"

E' dedicato ''a tutti quelli che in questo paese vogliono credere ancora'' la nuova inchiesta di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo che, dopo aver denunciato privilegi, arroganza e potere de 'La casta', arriva oggi in libreria e mostra come il nostro paese sia rimasto bloccato e, negli ultimi 15 anni, sia diventato per questo il fanalino di coda dell'Unione Europea. A dimostrare come poco o nulla si muova anche quando il rumore e l'attenzione e' tanta, gli autori nelle prime pagine tornano anche su una delle denunce che avevano fatto piu' rumore dopo l'uscita del libro precedente, i costi del Quirinale:''dopo essersi lagnato dei paragoni con Buckingham Palace, che costa un quarto, non ha aperto che una fessura nella segreta dei propri conti. La Regina Elisabetta ha preso cosi' sul serio l'impegno di tagliare che, dopo aver ridotto del 61% in 15 anni le sue spese in termini reali, tiene a stecchetto i dipendenti pagando perfino Sir Alan Reid, custode del Tesoro, 225.000 ero e cioe' meno di quanto prende uno stenografo del nostro Senato. Forse il Colle, chiamato a dare il buon esempio a tutti, poteva tagliare un po' piu' del 3 per mille''. E gli esempi sulla Casta sono ancora tanti, dagli stipendi dei manager che - dicono Stella e Rizzo - si impennano in un paese che affonda, all'emendamento del decreto 'milleproroghe' del febbraio 2006, che prevede si effettuino i versamenti del finanziamento pubblico ai partiti per tutta la legislatura anche se questa finisce anticipatamente.
Ma il tema del nuovo libro sono soprattutto i lacci e lacciuoli, i procedimenti farraginosi e gli interessi, che ci fanno arrancare, come i ritardi nell' informatica. Nel 2004 eravamo alla pari con l'Irlanda per numero di computer usati in famiglia, nel 2007 siamo dietro tutti, comprese Estonia, Slovacchia, Lettonia e Lituania, ''quanto agli sportelli elettronici che consentono un collegamento reale diretto tra il cittadino e la pubblica amministrazione, siamo penultimi: dietro di noi c'e' solo la Grecia''.

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