martedì 15 aprile 2008

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C'è poco da rallegrarsi ma qualche nota positiva la possiamo trovare.

Ci aspettano 5 anni di governo Berlusconi e sarà veramente dura. Non mi aspetto che l'esperienza ormai di tre lustri gli possa aver insegnato qualcosa; quindi continuerà con le sue imbarazzanti gaffes internazionali, le sue smargiassate e le sue barzellette che fanno ridere solo i suoi fan più accesi. Non mi aspetto che faccia nulla di particolarmente positivo per il paese perché l'abbiamo già visto alla prova per due volte e per due volte ha fallito. Certo ormai ha fatto tutto quello che poteva fare per se stesso, vedi leggi ad personam per i suoi processi e legge Gasparri per aumentare ulteriormente la sua ricchezza e consolidare il monopolio televisivo; quindi si potrebbe sperare che si dedichi un po' al paese ma vedrete che non sarà così. Innanzitutto c'è una sentenza delle Corte Costituzionale che ribadisce l'illegittimità dell'attuale assetto televisivo e c'è pure una procedura d'infrazione comunitaria in tal senso, quindi le sue energie saranno indirizzate in quella direzione. Abbiamo assistito in queste settimane alla telenovela Alitalia con lui nella parte del Cavaliere Bianco ora è il momento di scoprire le carte! Non mi aspetto nessuna cordata, era solo una trovata pubblicitaria. Dicevo delle cose positive. Innanzitutto l'affermazione di un soggetto politico di centrosinistra pragmatico che ha abbandonato definitivamente ogni forma di ideologia e che fa dell'etica della politica il suo credo. In questo senso forse bisognava essere ancora più intransigenti con i candidati, in quanto a moralità. Auspico che sia dato seguito alla fusione con il movimento di Di Pietro in modo da remare tutti nella stessa direzione. Finché non sarà fatto questo saremo sempre prigionieri di distinguo e di prese di posizione per esigenze di visibilità. Nel nuovo parlamento c'è una schiacciante maggioranza di destra, il centro rappresentato solo alla camera da Casini vedremo che posizioni assumerà. Mancano completamente in tutti e due i rami del Parlamento esponenti della sinistra radicale. In un colpo solo siamo riusciti a toglierci dalle scatole Diliberto, Giordano, Pecoraro Scanio, Mastella, De Mita e Storace e questa è una cosa di cui gioire. Non saremo più costretti ad ascoltare le loro farneticazioni (vedi Diliberto che voleva portare in Italia la salma di Lenin) o ad assistere ai loro giochetti di potere da aspiranti intellettuali della Magna Grecia. Abbiamo ancora la Bonino, Pannella e la Binetti. Già che c'eravamo forse era il caso di scaricare pure loro.

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