giovedì 21 agosto 2008

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Perché sono geneticamente antiberlusconiano


"Di fronte alla crisi delle ideologie, che certamente c'è stata in questi ultimi anni, ha preso un po' il sopravvento un certo spirito di razionalizzazione della politica". Lo diceva Norberto Bobbio a margine del suo celeberrimo libro "Destra e Sinistra". Bobbio continuava dicendo che soprattutto i partiti di sinistra, i partiti riformatori oltre a rispondere a delle sfide contingenti dovrebbero avere delle mete ideali attraverso le quali raggiungere un più alto grado di benessere, uguaglianza, libertà. Pure la destra dovrebbe avere come fine ultimo una società in cui siano esaltati quelli che sono da sempre i suoi aneliti politici, come ordine, giustizia, patriottismo.
Personalmente mi riconosco praticamente in tutti questi ideali e, quando penso alla mia identità politica, non mi so catalogare in una parte o in un insieme di valori che ne escludano altri. Nel momento storico che stiamo vivendo in Italia c'è però una qualifica che rivendico con passione ed orgoglio. Io che, per formazione culturale, sono un pragmatico che si pone in un'ottica critica nei confronti di tutte le affermazioni assolute avendo sempre ben presente il tarlo del dubbio, sono assolutissimamente certo che Berlusconi sia una vergogna per il nostro Paese e, finché starà in politica, la sua presenza, per quanto mi riguarda, sarà la stella polare delle mie scelte. Una stella polare in negativo perché quello che va bene a lui va male per me e per la ignara moltitudine dei miei connazionali.
Pur essendo fiorentino e di famiglia fiorentina da generazioni e generazioni c'è un figlio di Firenze, una delle sue menti più brillanti, che mi ha sempre provocato un certo disagio. La scandalosità e la schiettezza con cui Niccolò Machiavelli descrive il comportamento freddo e spietato che un politico deve avere per arrivare e mantenere il potere mi hanno sempre disturbato. Berlusconi è il Cesare Borgia dei nostri tempi e come lui ha molti piccoli Machiavelli che ne ammirano la mancanza totale di scrupoli nel raggiungere i suoi obbiettivi.
Già ai primi del 700 Montesquieu aveva teorizzato nella sua celebre separazione dei poteri i fondamenti di uno stato moderno. Ai tre poteri allora conosciuti dal filosofo francese se ne sono sommati almeno altri tre cioè la stampa scritta, il potere economico e la televisione che è il potere più potente di tutti. Basta vedere che Striscia la Notizia riesce dove falliscono parlamentari, ministri e giudici. La situazione italiana con Berlusconi che controlla potere esecutivo e parlamentare essendo il leader della maggioranza è niente al confronto al fatto che è il terzo uomo più ricco d'Italia ed il proprietario quasi monopolista della televisione su frequenze pubbliche.
Berlusconi doveva essere dichiarato ineleggibile già nella sua prima discesa in campo in relazione all'articolo 10 della legge n.361 del 1957, secondo cui «non sono eleggibili coloro che risultino vincolati con lo Stato per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica». La Giunta per elezioni della Camera nel 1994 invece convalidò l'elezione di Berlusconi. Per forza le elezioni le aveva vinte ed aveva la maggioranza!
Oltre a questi concetti di filosofia politica che forse non entusiasmeranno molte persone quello che mi inorridisce maggiormente in quell'individuo è il modo in cui è riuscito a fare quattrini, aiutato da pregiudicati e personaggi ambigui che lui, forte della sua posizione mediatica, ha addirittura magnificato. Riporto un estratto della carriera di Berlusconi nella finanza tratto da Wikipedia (un noto sito comunista!)

Per avviare la sua attività imprenditoriale nel 1961 nel campo dell'edilizia Berlusconi ottiene una fideiussione dalla Banca Rasini. Nella società fondata da lui e Pietro Canali impegna 10 milioni di lire che anni dopo sosterrà fossero suoi risparmi guadagnati con la sua attività di intrattenitore e venditore di elettrodomestici. In realtà, quei 10 milioni provengono dalle tasche di suo padre Luigi, procuratore della Banca Rasini.
Riguardo invece all'origine di alcuni finanziamenti anonimi, provenienti da conti svizzeri alla Fininvest negli anni 1975-1978, dalla fondazione all' articolazione in 22 holding (i quali ammontavano a svariati miliardi di lire dell'epoca) Berlusconi, interrogato in sede giudiziaria dal P.M. Antonio Ingroia, si avvalse della facoltà di non rispondere; inoltre, ancora oggi gli istituti di credito svizzeri negano alla magistratura italiana la possibilità di accedere alle identità dei possessori dei conti cifrati inerenti al flusso di capitali transitato all'epoca e in piena disponibilità della Fininvest. Al tempo in cui Luigi Berlusconi era procuratore generale della Banca Rasini, infatti, questa entrò in rapporti d'affari con la Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d'amministrazione figuravano nomi poi divenuti famosi alla cronaca giudiziaria, come Roberto Calvi, Licio Gelli e Michele Sindona, ma anche monsignor Paul Marcinkus, responsabile dello IOR (Istituto per le Opere Religiose), di fatto la banca dello Stato della Città del Vaticano. La stessa banca Rasini fu indicata da Sindona e da altri collaboratori di giustizia come coinvolta nel riciclaggio di denaro di provenienza mafiosa (il che aiuta a comprendere la grossa presenza di finanziatori svizzeri nei primi anni di attività di Berlusconi).
Inoltre Berlusconi, essendo iscritto alla loggia massonica Propaganda 2 di Licio Gelli aveva accesso a finanziamenti altrimenti inottenibili: la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2, infatti, affermò, nella relazione di maggioranza di tale Commissione firmata da Tina Anselmi, che alcuni operatori appartenenti alla Loggia (tra cui Genghini, Fabbri e Berlusconi), trovarono appoggi e finanziamenti presso le banche ai cui vertici risultavano essere personaggi inclusi nelle liste P2 al di là di ogni merito creditizio.
E' notizia di pochi minuti fa che Berlusconi, oltre ad essere stato l'artefice della ritirata dei russi dall'Ossezia perché ha telefonato all'amico Putin, vuole attuare definitivamente il programma della P2 in campo giudiziario. La cosa che aggiunge disgusto a disgusto è che questa riforma la vuol far passare come "quella che voleva Falcone". Dopo aver glorificato Mangano adesso anche questo sacrilegio.
Chi mi dice che sono antiberlusconiano sappia che non mi offende.

2 commenti:

  1. Siamo due artisti che creano mediante Second Life.
    La madre di tutti i problemi della nostra Italia è come è sempre stata gestita l'informazione, secondo noi.
    Abbiamo cercato di rappresentare questo problema realizzando questo video sull'informazione e la libertà in Italia.

    "Virtual Information versus Real Information: speciale di TELE :-("
    http://susyspecchi.splinder.com/post/18169741/Virtual+Information+versus+Rea

    "Virtual Information versus Real Information: speciale di TELE :-(" Il video è disponibile qui

    (uno dei "commentatori":-) del TG di TELE:-( è Sabina Guzzanti)

    SPECCHI E SECOND LIFE

    Un caro saluto

    Neupaul Palen aka Paolo Palmacci
    &
    Papper Papp aka paola Pandolfini

    TELE :-(

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  2. Oggi essere antiberlusconiano è la base da cui partire per costruire una democrazia più giusta e moderna.

    In nessun altro paese l'opposizione o chi critica l'esecutivo viene definito "antipremier" ...

    Purtroppo in Italia si sta delineando in maniera decisa una nuova forma di dittatura, quella Mediatica. Molto soft nei modi, gentile quasi, ma subdola, difficile da estirpare, che non usa la violenza ma cambia le menti.

    La regressione culturale che questo paese sta subendo è fortissima, e da 15 anni a sta parte non riusciamo a capire le nostre vere priorità.

    A presto, Wil Nonleggerlo.
    nonleggerlo.blogspot.com

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